Come tutti ormai sappiamo l’emergenza portata nel nostro Paese dal coronavirus e il conseguente lockdown hanno avuto, e continuano ad avere, anche pesanti ricadute economiche per ogni categoria di lavoratori.
Per quanto riguarda i debitori che hanno fatto ricorso alla legge 3/2012 sul sovraindebitamento per risolvere i propri problemi finanziari e che hanno visto l’approvazione dei relativi piani o accordi, si è posto un ulteriore problema, ovvero l’impossibilità di adempiere puntualmente agli impegni presi tramite i piani stessi, a causa della riduzione delle entrate mensili percepite.
L’esigenza, già percepita dagli Organismi di Composizione della Crisi, è stata recentemente portata all’attenzione del Tribunale di Milano dai legali che collaborano con il nostro sito.
Il Giudice, dunque, è stato d’accordo nel ritenere che la legislazione emergenziale abbia reso l’inadempimento derivante dal lockdown e dall’emergenza sanitaria non imputabile al debitore, tanto più quando il medesimo sia stato direttamente colpito in quanto posto in Cassa integrazione a causa del medesimo.
L’esecuzione del piano è stata pertanto sospesa per 6 mesi, permettendo al debitore di impegnare le scarse risorse attuali nel sostentamento proprio e della propria famiglia, per poi riprendere l’adempimento quando l’emergenza sarà passata.