Avv. Claudio Bianchini
  • Avv. Claudio Bianchini
  • Studio Legale B&P , Consigli utili
  • 28 Mar 2019
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Reddito di Cittadinanza – Parte I

Reddito di Cittadinanza – Parte I

Il reddito di cittadinanza è un sussidio introdotto con la legge di bilancio 2019, e consistente in una prestazione economica mensile, esentasse, accreditata a favore di coloro che possiedono un reddito sotto la soglia di povertà.

Il reddito di cittadinanza non interessa soltanto i lavoratori che si trovano sotto la soglia di povertà, ma anche i pensionati.

A questo proposito, la nuova normativa dispone infatti che, per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni, o da disabili (in base a un recente emendamento) il reddito di cittadinanza assuma la denominazione di pensione di cittadinanza, quale misura di contrasto alla povertà delle persone anziane.

L’importo del reddito di cittadinanza è determinato da due quote:

La prima quota, a integrazione del reddito familiare, ammonta a una soglia massima pari a 6.000 euro annui, 500 euro al mese per il singolo componente; in presenza di più componenti si può arrivare a massimo 12.600 euro, cioè a 1.050 euro al mese; in base a un recente emendamento, se nel nucleo sono presenti disabili gravi o non autosufficienti, la quota base del reddito di cittadinanza potrà arrivare a 1.100 euro mensili (in presenza di almeno 4 componenti).

La seconda quota, a integrazione del reddito familiare, è riconosciuta ai nuclei che pagano l’affitto dell’abitazione, ed è pari al canone annuo previsto dal contratto di affitto, sino a un massimo di 3.360 euro all’anno, 280 euro al mese.

La seconda quota è pari alla rata del mutuo, fino a un massimo di 150 euro al mese, 1.800 euro annui, nel caso di nuclei familiari residenti in abitazioni di proprietà per il cui acquisto o per la cui costruzione sia stato stipulato un contratto di mutuo da un componente della famiglia.

Facciamo alcuni esempi

Per capire come aumenta il reddito di cittadinanza, al crescere dei componenti del nucleo familiare:

  • Per un single senza reddito che paga l’affitto, la quota base del reddito è 500 euro al mese, a cui vanno aggiunti 280 euro d’integrazione per il canone di locazione (ipotizzando che sia pari o superiore a 280 euro al mese): l’importo ammonta dunque a 780 euro mensili.
  • Per una famiglia di tre persone che paga l’affitto, con genitori disoccupati a reddito zero e figlio minorenne a carico, il reddito di cittadinanza del nucleo aumenta del 40% per il coniuge e del 20% per il figlio minore: in pratica, l’importo della quota base di 500 euro va aumentato dello 0,4 e dello 0,2, quindi ammonta a 800 euro, ai quali vanno aggiunti i 280 euro mensili d’integrazione per l’affitto. Il reddito mensile ammonta quindi a 1080 euro
  • Per una famiglia di 5 persone, con genitori disoccupati a reddito zero e 3 figli minorenni a carico, il reddito di cittadinanza del nucleo aumenta del 40% per il coniuge e del 20% per ogni figlio minore: in pratica, l’importo della quota base di 500 euro va aumentato dello 0,4 e dello 0,6, quindi ammonta a mille euro, ai quali vanno aggiunti i 280 euro mensili d’integrazione per l’affitto. Il reddito mensile ammonta quindi a 1280 euro. Il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza sono esentasse e non pignorabili.

Leggi: Reddito di Cittadinanza – Parte II

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